14 giugno 2008

Hillsborough, NC

Entro da "Cup-a-Joe" per bere qualcosa. Dall'atra parte di West King Street due bambinette bionde vendono te' freddo ai passanti, saltellando intorno ad un tavolino pieno di bicchieri di plastica. Per loro e' un gioco. Dopo aver preso la mia tazza di cappuccino, siedo ad un tavolino non troppo pulito. Il locale e' piccolo e angusto e a dire il vero, neanche tanto confortevole. Sulla parete e' appesa una racchetta scacciamosche. Ed un tizio l'ha pure usata......Pero' e' segnalato tra le attrazioni di "Downtown Hillsborough" ed e' pieno di clienti. Il cappuccino non e' granche', ma fingo che sia buono. La cameriera col piercing al naso e alla bocca ha impiegato un bel po' a prepararlo e alla fine mi e' sembrata piuttosto stressata. Non vorrei deluderla. Preparare un espresso o un cappuccino da queste parti non sembra impresa facile! Pero' il posto mi affascina e trovo l'atmosfera giusta per scrivere due righe sul mio taccuino.

Hillsborough, NC si autopromuove come cittadina storica, esaltando (eccessivamente) le sue vecchie case coloniali. Dal mio punto di vista di europeo "storicamente scafato", la vera attrazione e' il Farmers Market dove stamattina ho accompagnato Sandra che vende i suoi gustosi formaggi. Piacciono molto a giudicare dal numero di persone che si fermano, assaggiano, ascoltano interessate le sue descrizioni gentili e accurate e poi comprano. Ha un sorriso per tutti, Sandra, e credo che questo sia, insieme alla qualita' del prodotto, la migliore autopromozione. Nel Farmers Market si trovano pane fresco, frutta e verdura, dolci, marmellate, caffe', bevande, etc, e poi manufatti di vario tipo. Tutto direttamente dal produttore al consumatore. Una delicata riscoperta della genuinita' agricola e artigianale, nell'oceano di prodotti commerciali di massa che e' l'America. Soprattutto l'America del cibo. E' un po' come se noi salentini riscoprissimo le vere sagre paesane di 20 anni fa (a cui abbiamo rinunciato per far posto a quelle di plastica, attuali). A meta' mattina, mentre un tizio comincia a suonare la chitarra folk sotto un gazebo bianco, mi allontano per un po' avendo saputo che ad un paio di isolati di distanza c'e' un altro Farmers Market, nato da una scissione per un accordo mancato tra i venditori sulle "modalita' di gestione": autogestione contro gestione manageriale. E' la storia dell'umanita' che si ripete: "ce la caviamo da soli o ci facciamo pianificare la vita da qualcun altro?". Faccio qualche foto, farfuglio qualcosa ad un tizio baffuto che voleva vendermi delle uova: "Ehi man! You seems to need my eggs!", mi dice. "Ehm, no, no, thanks ....and... well... why should I eat your eggs...?", gli rispondo. 5000 abitanti, 2 Farmers Markets........

Finalmente, accaldato, mi dirigo da Cup-a-Joe.















Si e' fatto tardi. Devo smettere di scrivere. Fingo di finire il mio cappuccino. Lo scacciamosche e' ancora al suo posto. La cameriera col piercing sembra piu' rilassata. Mi alzo ed esco. Fa un caldo soffocante. Le bambinette bionde hanno smesso i panni delle venditrici di bevande ghiacciate e si stanno rilassando strusciandosi su mamma e papa', all'ombra di un grosso albero. Meglio cosi'. I bambini non sono stati creati per lavorare. Neanche per gioco. Sorrido di me stesso per questo pensiero e torno da Sandra. E' mezzogiorno, e' ora di smontare il banchetto dei formaggi e tornare a Durham per pranzo. Tutti si salutano e si danno appuntamento al prossimo mercatino. Sembrano sinceri. Mi piace stare qui.

Grazie Sandra, per questa mattinata cosi' bella! I feel very good today!

6 commenti:

antonio ha detto...

Sai che ti dico Roberto? Le tue scritture sono ogni giorno più coinvolgenti. Non è che mi diventi uno scrittore? Non sarebbe male in effetti.
Molto belli i tuoi appunti di viaggio.
Mi ti immagino a scrivere, annotando su un quadernetto rosso, il tuo vissuto quotidiano seduto su una sedia sgangherata in una bettola fumosa e pregna di odori di fritture varie.
Che mi diventi un novello Hemingway?

Anonimo ha detto...

si, descrizioni coinvolgenti che sembrano portarti in quei luoghi... solo che, una volta giunto lì con te, ti guarderei con aria stranita.

Tu ci porti con te in un viaggio particolare... possibile solo per te. Sei riuscito a staccarti da "quasi" tutto mettendoci un oceano di mezzo ma credo che se uno riuscisse a staccare come hai fatto tu, potrebbe trovare dietro casa le stesse tue sensazioni...

...stai riuscendo a farti invidiare quel pessimo cappuccino, te ne rendi conto!!!

Roby ha detto...

Ragazzi, mi fate arrossire di brutto!
Gipo, hai colto nel segno!

Roby

Francesco De Vergori ha detto...

Il prossimo regalo una Moleskine, altro che libri.

Anonimo ha detto...

Roby sei un poeta.
Ho rivissuto i viaggi insieme con enorme piacere
Sandra

Roby ha detto...

Grazie di cuore, Sandra.
E arrivederci a presto!
Roby