19 febbraio 2011

RIFLESSIONI STATISTICHE (Parte II)

E’ scontato che quanto detto fa riferimento alla “Settimana Standard”, cioè quella rappresentativa della maggior parte delle settimane del mio anno. L’andamento osservato potrebbe essere "affinato" integrandolo con ulteriori elementi quantitativi che qualitativi.
Per esempio all’interno del Tempo Occupato è possibile ritagliare “Nicchie di Qualità”. In questo senso io sfrutto il tempo trascorso nell’ autobus dal/per il posto di lavoro per leggere.
In ogni caso, il valore di tale nicchie non va sopravvalutato: sono solo parentesi utili contro la noia (per es. per una parte dell’anno la luce è insufficiente per lalettura; spesso l'autoradio ha il volume troppo alto; altre volte si finisce per chiacchierare di calcio o per fare una pennichella).
Grande peso hanno invece certe incombenze periodiche non liberamente procrastinabili: per esempio il lavoro legato alla Dichiarazione dei Redditi e alla gestione della documentazione familiare; la normale routine medico-sanitaria; un minimo di manutenzione della propria abitazione e dei locali annessi nonché dei propri mezzi di trasporto, etc.. E’ naturale che esse attingano ore dal Tempo Personale e Familiare, in misura per nulla trascurabile.
Ho volutamente lasciato da parte Imprevisti e Vacanze.
I primi per la loro imprevedibilità intrinseca; le seconde in quanto, avendo l’obiettivo sacrosanto di rompere la routine, si configurano come un “Tempo a Parte”. E’ superfluo aggiungere che a volte si attinge proprio da questo Tempo a Parte per integrare il Tempo Occupato.

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