
E' il nostro quarto viaggio negli
U.S.A. e in particolare qui a
Durham, nel
North Carolina. C'e' un'attrazione magnetica tra me e questo luogo, una specie di
affinita' caratteriale. Niente schiamazzi, niente traffico cittadino, un silenzio prezioso e riposante e... tanta foresta.
Scesi dall'aereo siamo stati accolti dalla tipica calura umida della Durham estiva, e, soprattutto, dal calore affettuoso dei nostri amici.
Il tempo di ritirare i bagagli e Gaby e Sandra ci hanno portato a cena da Brixx, dove secondo gli italiani che vivono qui si mangia la migliore pizza della citta'. Erano le 20.30 circa.
Poi, finalmente, il meritato riposo, dopo oltre 24 ore dalla nostra partenza da Lecce e non so quanti mesi di stress alle spalle!
La mattina dopo, sempre nel rispetto della... tradizione, siamo corsi da Brueggers su Ninth Street, per un'abbondante breakfast a base di Bagels, la nostra colazione americana preferita. Stavolta, avendo bisogno di un supplemento di zuccheri per riprendermi dal viaggio, ho optato per una Cinnamon Sugar Bagel, quella aromatizzata alla cannella.
Spettacolo puro.
Qui si sono uniti a noi 3 ragazzi colombiani, amici di Gaby: Miguel, sua moglie Dalia (questo nome ci piace proprio!) e la sorella di lei Lina. Persone davvero interessanti e molto piacevoli da ascoltare (nonostante il nostro inglese sia piuttosto arrugginito).
Dopo colazione, un rapido giro al
Central Park Farmers Market, dove Miguel ha comprato una specie di grosso bidone di materiale plastico per recuperare, filtrare e conservare l'acqua piovana (
very ecological! ma mi ricorda tanto le "
ozze" della tradizione agricola salentina). Poi abbiamo pranzato tutti insieme a casa di Gaby. I ragazzi colombiani hanno preparato il
Gazpacho, un'ottima zuppa fredda a base di pomodoro, olio d'oliva, cetrioli e, una certa quantita' invisibile ma
sottilmente subdola di aglio, il cui aroma ci ha accompagnato per ore.
Globalizzante!
Difficile da credere, ma su spinta di Miguel, che a quanto pare si occupa di arte, nel pomeriggio siamo stati al
Nasher Museum a seguire una specie di conferenza sul ruolo dell'arte nelle rivendicazioni sociali e politiche della comunita' latino-americana. Vi lascio immaginare i miei pensieri!
A dire il vero non ho capito quasi nulla, a parte il fatto che una delle speakers continuava a ripetere "latina/latino" in sequenza femminile/maschile, tutte le volte che doveva utilizzare l'aggettivo "latino".
Ho intuito che doveva trattarsi di qualche "poco-pratico-ma-rivendicativo" accorgimento di tipo ultrafemminista. E infatti cosi' era!!!
Bislacca/bislacco, you know!
Neanche le diverse mostre di arte moderna presenti nel museo mi hanno convinto piu' di tanto (
date un'occhiata, e poi mi dite...). La piu' interessante era quella di un artista amico di Miguel,
Pedro Lasch, di Citta' del Messico, intitolata "
Black Mirror/Espejo Negro", con sculture pre-colombiane originali molto interessanti, che si riflettono su specchi scuri.
Me n'e' rimasto semi-oscuro anche il senso, ma suppongo che questo dipenda essenzialmente dalla mia ignoranza nel campo dell'arte moderna....
What can we do!?
La vera opera d'arte pero' l'ho consumata a cena: Bison Burger (hamburger di bisonte) e birrazza fredda da Ted's Montana Grill. Ragazzi, questa e' l'America dei miei sogni! E con questo pasto succulento, abbiamo rifesteggiato il nostro arrivo e salutato Lina, in partenza per la Colombia. Una volta a casa ci siamo ributtati nello strameritato riposo, stanchi ma soddisfatti!
I'm a lazy boy!
Beh, niente male, come inizio no?!